Tra le varie sfide con cui credo si debba confrontare la nostra Associazione, ce ne sono due che forse tutti possiamo considerare particolarmente importanti. Sfide che appaiono sempre più rilevanti a fronte degli sviluppi della tecnologia e dell’intelligenza artificiale e che non possiamo non affrontare. Sfide che abbiano da un lato l’obiettivo di rivalutare sempre di più la bellezza e la capacità di coinvolgimento della voce dei nostri lettori e dall’altro di proporre e suggerire la lettura di libri che abbiano sempre più ampio interesse e richiamo. Due sfide che hanno in comune lo scopo di distinguerci.
Non mi soffermo su questo aspetto. Per migliorare la qualità di lettura molto è stato fatto negli anni passati e lo scorso anno il corso di lettura ad alta voce organizzato e tenuto da Roberto ha avuto un grande successo ed è stato molto apprezzato. Speriamo di poterne organizzare altri.
“Esperienze di vita” e “chiavi di lettura della realtà”. Queste sono le due caratteristiche dei contenuti dei libri indicate nella descrizione della “mission” di ADOV che appare nel nostro sito. Ed è questo lo spunto che fa pensare alla possibilità di ampliare l’offerta di lettura sia con riferimento ai generi che all’età di destinazione dei libri. Tenendo presente che il gusto della lettura si affina leggendo cose diverse, avendo la possibilità anche solo di “assaggiare” per capire quello che più attrae.
Si può pensare allora e solo come esempi, a libri di saggistica adatti ai ragazzi che trattino, tra le tante possibili, tematiche di attualità, interesse sociale, storia, economia, filosofia e altre, o a generi meno frequentati come la narrativa storica, la fantascienza, la biografia.
Anche i racconti brevi e la poesia possono trovare adeguato spazio, sempre tenendo presente sia la qualità letteraria che la chiarezza, la comprensibilità e la scorrevolezza di testi che sono comunque destinati prevalentemente ai giovani.
Pensare ad una biblioteca che è anche una proposta di letture, scelte tra le tante (troppe!) che ogni giorno vengono pubblicate: una biblioteca propositiva, quindi, che sia in grado di stimolare e di arricchire, con letture attraenti, ma anche, in taluni casi, più impegnative. Libri non solo divertenti o di svago, ma fatti anche per ragionare e riflettere. Anche una misurata complessità può essere fonte di curiosità e favorire l’incontro con libri e problematiche diverse.
L’accesso al sito può diventare così anche il modo di ricevere delle indicazioni per una lettura di qualità e magari anche suggerimenti con tracce di percorsi tematici tra i libri presenti in biblioteca. I libri disponibili ora sono tanti ed è sicuramente possibile indicare letture che consentano di seguire e approfondire aspetti come ad esempio il bullismo, la disabilità, la legalità e la giustizia, l’identità di genere, il razzismo, l’immigrazione, i diritti delle minoranze, la musica e l’arte in generale. Senza particolari preclusioni o confini. Questi percorsi guidati potranno essere inseriti in una specifica sezione del sito.
Per quanto riguarda l’età penso, invece, alla possibilità di non rimanere vincolati a testi nati e destinati ai ragazzi, scritti specificamente per loro, estendendo le scelte a qualsiasi libro che possa essere letto dai giovani. Potranno così trovare spazio anche libri per adulti opportunamente scelti e ponderati.
Tutto questo, naturalmente, senza snaturare gli obiettivi che ADOV si propone ed avendo sempre presenti i destinatari della nostra attività.
È un programma che si sta già realizzando e richiede anche la collaborazione dei soci che lo vorranno, con le modalità che verranno meglio studiate dal Consiglio.
Nell’ottica della condivisione, già illustrata da Paolo, l’idea può essere quella della formazione di “gruppi di lettori” (anche trasversali rispetto a quelli già esistenti in quanto potrebbero coinvolgere anche soci non coordinati dallo stesso tutor e anche non lettori) nell’ambito dei quali ciascuno potrà fare nuove proposte e dove, soprattutto, sarà possibile discutere insieme sulle letture fatte in modo da poter fare scelte il più possibile partecipate e che siano il meno soggettive possibili. Una sorta di condivisione anche per quanto riguarda la scelta dei libri, lasciando ovviamente le ultime decisioni al Consiglio.
E sempre nell’ottica della più ampia condivisione, vorrei fare un’ultima considerazione, anche se non strettamente legata all’argomento del mio breve intervento.
Riguarda il momento della riunione dei soci in Assemblea, molto importante non solo dal punto di vista “informativo”. È certamente indispensabile e utilissimo che i soci vengano informati su quello che il Consiglio ha fatto e farà, è fondamentale ed indispensabile che approvino il bilancio, ma altrettanto imprescindibile è creare un’occasione di incontro partecipativo e condiviso dei soci alla vita dell’Associazione.
È soprattutto qui che i soci possono proporre nuove idee, critiche, suggerimenti.
Quindi faccio due proposte anche se forse vanno un po’ controcorrente:
1 che si faccia almeno un’altra Assemblea oltre quella annuale obbligatoria, con tematiche proposte dai soci stessi, dai tutors, dagli editors o dal Consiglio;
2 che si cominci a pensare di organizzare almeno un’Assemblea in presenza. Sono convinto che l’utilità e la capacità di coinvolgere e unire le persone di un’Assemblea in presenza, non abbia eguali. Non sarà comodo come starsene seduti a casa, ma aiuta molto di più a stringere i rapporti, a creare relazioni, a risolvere problemi, oltre ad offrire l’irripetibile opportunità di incontrarsi almeno una volta all’anno.