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BONFIGLIOLI BENEDETTA

MY BASS GUITAR

La rabbia di Noah irrompe sulla pagina fin dalle prime righe. Si fa sfogo di parole, fiume di pensieri, risposte mal date, corse, ritardi e un rifugio sul tetto da non condividere con nessuno se non con i propri ricordi. Noah è arrabbiato con la madre che “se ne è andata” (è ricoverata in una casa di cura, scopriremo cammin leggendo, da quando la malattia ne ha minato fisico, memoria e capacità di riconoscere gli altri), con la sua vita da solo, con la zia che non è la madre, con la nuova compagna di banco. Che ha osato sedersi nel suo banco, che ha un portapenne pieno di matite, che gli urla “Stronzo” solo perché ha tolto il cartoncino intorno alla sua gomma per cancellare. Poi Noah comincia a osservare Lisa, la sua scrittura che riempie fitta i fogli, il suo modo di fare, il suo mondo quando si affaccia nella sua camera per studiare insieme matematica. Scopre di non essere il solo ad avere delle ferite e delle rabbie; scopre che lei riempie e dà un senso. E intanto la band in cui suona il basso (il pianoforte, così legato alla figura della madre, rimane parte del Noah segreto, nascosto) si prepara per un’audizione; Lisa viene ingaggiata come voce femminile; Noah scrive una canzone nuova, si ingelosisce, si arrabbia ancora. E poi prova a cambiare qualcosa, a credere in quel che Lisa gli mostra di se stesso, a quello che lei vede.Un bel finale; un po’ faticoso arrivarci perché è un libro che ci racconta molti pensieri e non sempre la scrittura risulta così fluida. [fonte: blog, Le letture di Biblioragazzi]

Avventura, Storia di ragazzi e ragazze; da QUATTORDICI anni e oltre

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