ADOV viaggia verso la maggiore età: nata dalla paternità esclusiva di Rocco, ancor oggi nostro presidente, si è sviluppata nel tempo allargando progressivamente il numero dei soci che pensano all’associazione come ad un soggetto unico che ci raggruppa tutti. Negli ultimi anni la gestione dell’associazione ha coinvolto molto di più tutto il consiglio direttivo, ora ADOV è matura per una più vasta condivisione di compiti tra molti soci, anche non eletti come membri del consiglio direttivo.
Con due avvertenze: la prima è che questo processo non può essere un progetto di pochi ma solo un fare diverso di un numero sempre maggiore di soci, che trovano forme più larghe per il loro volontariato; la seconda è che nessuno sarà mai obbligato a parteciparvi, perché per Statuto si è soci di ADOV in modo pieno anche solo leggendo le proprie parti di libro e astenendosi da ogni altra attività. La condivisione è crescita, mai obbligo.
Ma quando Roberto Cesaretti (non lo ringraziamo mai abbastanza) ha tenuto il suo corso sulla lettura abbiamo visto quanti soci abbiano desiderio di essere maggiormente coinvolti in uno sforzo collettivo; e quando ora ci siamo avvicinati a questa assemblea abbiamo visto quanti soci abbiano offerto volentieri la propria disponibilità a maggiori condivisioni.
Un processo di crescita non si disegna sulla carta, ma si porta avanti nei fatti; per ADOV, questi “fatti” si produrranno in una molteplicità di luoghi, ed io ne indico ora qualcuno.
Il primo luogo sarà il consiglio direttivo. Sette soci (anch’io) si sono candidati a farne parte: ma dovete sapere tutti che questo è avvenuto in uno spirito di grande innovazione, di cui per ora possiamo riferire solo un percorso di intenzioni. Abbiamo pensato, tutti e sette, ad una rotazione delle cariche sociali di presidente e vicepresidente, ma in una prospettiva di riduzione delle differenze che ci sono state in passato tra chi ricopriva queste cariche e gli altri: in fondo il presidente dovrebbe essere gravato il meno possibile da compiti specifici, e piuttosto libero di poter seguire e supervisionare l’attività dell’intera associazione, per cui è utile che in questa funzione si alterni il maggior numero di soci per assicurare una crescita della visione di insieme su ADOV.
Abbiamo pensato anche ad una presenza, alle riunioni del consiglio direttivo, di soci interessati a questo livello di attività, che possano così valutare (come uditori senza diritto di voto) la propria voglia di misurarsi, in un futuro più o meno prossimo, anche con questa funzione associativa; e pensiamo che, anche per chi poi non desidererà candidarsi al Consiglio, questa consentirà loro di portare poi in ADOV (quando cesseranno la loro presenza come uditori) esperienze e competenze maggiori sull’associazione.
La stessa crescita sarà assicurata, del resto, dai soci che daranno le dimissioni dal CD restando in ADOV, magari conservando le attività imparate nell’organo di gestione (come mi propongo di fare io quando ne uscirò; ora ho seguito tutti i nuovi lettori, ed è una bellissima esperienza).
2- I gruppi di lettura
Il secondo luogo che credo suscettibile di una notevole crescita sono gli attuali gruppi di lettura, attualmente 10, con un numero di lettori variabile da 5 a 12. Qui le passibilità di crescita sono moltissime, io ora mi limito a riferire quelle su cui abbiamo ragionato nel gruppo che coordino; per non dilungarmi le enumererò in modo telegrafico, ma la considero una prospettiva davvero fertilissima:
3) nel lavoro dei singoli soci
Qui davvero devo fermarmi al titolo, perché ognuno di noi può inventare le forme della propria partecipazione, se è disposto ad offrirla al consiglio direttivo, operando in coordinazione con esso: accoglienza di un nuovo lettore? Partecipazione (stabile o saltuaria) alla soluzione dei frequenti problemi che l’informatica ci proporne? Partecipazione alle attività di promozione di ADOV sui mezzi di comunicazione o in singoli luoghi? Lettura individuale di un libro candidato all’inserimento nella biblioteca? Consulenze di vario tipo? Organizzazione di riunioni dei soci su argomenti di interesse per ADOV?
Mi fermo perché ho poca fantasia.
E concludo, ringraziando tutti i soci perché insieme stiamo facendo vivere una realtà caratterizzata da un raro livello di pulizia, disinteresse e significato culturale: la renderemo ancora più accogliente per ciascuno di noi.