Entrando ognuno firma il foglio presenza e ritira la sua cartellina, con il materiale reso disponibile per la discussione, e che alleghiamo al verbale.
Sul tavolo a fianco sono distesi in esposizione tutti i cd prodotti dai volontari, e che saranno oggetto della prossima consegna alla biblioteca De Amicis, divisi per materia (Italiano, storia, geografia, scienze, narrativa letta per la scuola, narrativa letta per la de Amicis. Sono 57 CD che provano quanto lavoro sia stato fatto.
I presenti totali all’assemblea sono 26 (qualcuno dei quali è, come preannunciato, arrivato d assemblea iniziata).
Rocco chiede a tutti un breve intervento di presentazione per favorire la conoscenza reciproca dei vecchi e nuovi soci, e a questo viene dedicata la prima mezzora di tempo, in uno scambio di informazioni che esprime una forte carica positiva e un momento di notevole calore. Gianna ha portato le foto dell’assemblea scorsa, quando ci siamo riuniti in un piccolo ufficio, mentre ora siamo nell’auditorium e tutto sommato lo riempiamo.
Ognuno presenta la sua storia,le sue motivazioni e, se se ci sono state, le sue difficoltà, i suoi successi e la sua partecipazione. Sono condivise paure e rassicurazioni. Viene espressa la sensazione di essere parte di un gruppo che si organizza, che si struttura, che non lavora in modo improvvisato, ma ben finalizzato a uno scopo che è percepito come veramente utile.
Molti sottolineano che l’aspettativa iniziale era diversa, più rivolta alla lettura dal vivo ed alla lettura per i ciechi, più basata sulla narrativa ed i romanzi, ma che la minore importanza di questo aspetto è compensata dalla maggiore motivazione che deriva da una finalizzazione così diretta sulle persone
Il giro di interventi è chiuso dai componenti del consiglio direttivo Silvana e Marilena (con un intervento finale di Pai, che interviene per ultima perché arrivata all’ultimo momento)
Avendo la Pai letto per noi da Chiavari, offre la possibilità a Rocco di intervenire per sottolineare l’importanza, per il nostro lavoro, dell’uso della tecnologia e della condivisione in rete delle informazioni, dei testi e delle registrazioni, consentendo anche a chi è lontano di essere presente a tutti gli effetti senza ostacoli e senza difficoltà, e preannunciando che ancora molto sarà fatto per investire nella tecnologia come strumento per facilitare e snellire il lavoro. Quindi la tecnologia per semplificare facilitare le cose, non per complicare, per essere un aiuto, non una difficoltà in più. Una chiave fondamentale per potenziare la nostra possibilità e capacità di lavorare.
Rocco quindi sottolinea come la lettura della narrativa per adulti non è stata da noi lasciata cadere. Un opzione che può essere scelta da chiunque lo desideri.
Fondamentale a questo scopo sia il rapporto con la Berio che con Pavia, come canali di distribuzione di questo tipo di letture.
Il progetto Berio e il conferimento alla Berio ed alla De Amicis di tutto il patrimonio di Pavia è stata la nostra prima iniziativa importante e concreta. Poi in realtà su questo piano almeno da parte nostra non si è fatto più molto: le biblioteche invece si sono organizzate per dare questo servizio, ma sono occorsi sei mesi per metterci nelle condizioni di partire.
Oggi le biblioteche dispongono delle procedure interne per la presa in carico e la catalogazione, e delle procedure per effettuare il servizio prestito, e di recente si sono dotate dell’hardware necessario per la presa in carico dell’intero catalogo.
La prossima settimana consegneremo i relativi file e può finalmente iniziare il lavoro di masterizzazione e etichettatura. A questo possono essere aggiunti i libri letti da noi.
Silvana Ricorda che c’è un progetto di Pavia di rilettura dei testi che erano stati registrati su audiocassetta e che non sono risultati trasferibile su MP3. L’elenco dei libri è disponibile per chi voglia scegliere tra questi la sua lettura.
Rocco: è successo che la quasi totalità del nostro lavoro è stata diretta alle scuole
Molto lavoro fatto già nell’anno scolastico 2009 2010, Iniziato a fine anno scolastico, è stato un lavoro sperimentale per noi e per gli insegnanti con cui abbiamo collaborato, in cui tutti abbiamo impara rato qualcosa.
E’ stato un lavoro circoscritto alla collaborazione individuale con alcuni insegnanti. Non un intervento sistematico di lavoro nella scuola, ma un sostegno ad alcuni insegnanti su alcune materie. Nonostante sia stato fatto molto lavoro, avevamo qualche dubbio sull’ efficacia di questo intervento e sull’effettivo interesse della scuola alla nostra proposta.
Dubbio che è stato sciolto quando a fine luglio ci siamo convenzionati con l’IC Burlando, che ci ha chiesto di leggere i testi per l’anno 2010-2011.
La scuola si è organizzata, ha individuato i bambini , i consigli di classe da coinvolgere.
All’improvviso, all’inizio di agosto, tutti ormai in ferie, ci siamo trovati davanti ad un carico di lavoro impressionante. Rocco riferisce di attimi di panico a questo proposito: 1600 pagine di testi scolastici da legger in aggiunta al lavoro che avevamo già .
Il lavoro è stato distribuito tra molti a volte senza sapere se c’era la disponibilità e la capacità.
Il 20 settembre abbiamo consegnato tutto.
L’esposizione sul tavolo dei cd prodotti dà un idea della dimensione del lavoro fatto, ed è importante che questa percezione ci sia, perché non è facile averne un idea lavorando ognuno separatamente dagli altri. Lavoro fatto ancora in pochi da un nucleo base di 10 persone, arrivato fino a coinvolgerne venti. Ma veramente tanto lavoro fatto
La qualità forse lascia a desiderare, gli standard di lavoro forse non sono ancora ben definiti e quindi nemmeno ben compresi, controllo di qualità non se ne è potuto fare, ma gli insegnanti hanno le letture e i ragazzi le usano.
L’uso di questo strumento, offerto in questo modo, fa sì che questo diventi il metodo con cui il ragazzo studia. Questo metodo è Il metodo di lavoro per imparare (facilmente, senza passare attraverso la drammatica fatica che comporta altrimenti affrontare il testo scritto, viene annullata la loro diversità dagli altri) Contemporaneamente svolge un importante lavoro di riabilitazione e di apprendimento della capacità di leggere, che gli consentirà di diventare autonomi, superando del tutto il problema della loro dislessia, pur rimanendo dislessici. Ciò grazie alla ripetizione costante e sistematica di un processo di memorizzazione, che essendo lento deve essere per forza ai fini della sua efficacia molto ripetitivo e molto prolungato nel tempo.
Il fatto che tutto quello che studiano passa attraverso l’abbinamento testo / lettura ad alta voce rende questo processo di riabilitazione più forte ed efficace di qualunque lavoro di logopedia, pur necessario e d utile che sia.
Questo progetto di didattica fatto da questa scuola (sono stati loro a chiederci di farlo così) è diventato il nostro progetto, che proponiamo a tutte le scuole che ci chiedono di lavorare per loro
Solo così è efficace. Un intervento occasionale risolve un problema occasionale, non affronta il problema nella sua interezza e complessità.
È disponibile a tutti e lo seguiremo fedelmente.
Insieme all’ordine del giorno abbiamo dato un questionario.
Il programma di lavoro dell’assemblea richiede di compilarlo man mano insieme
Vuole essere qualcosa di più: offre la possibilità
• di comunicare alla associazione il proprio profilo motivazionale e le proprie disponibilità in termini di qualità ( tipo di impegno) e di quantità (di tempo)
• di partecipare ad alcuni importanti processi di decisione
Va compilato mano a mano perché richiede di essere spiegato
Vedi in allegato Questionario
In allegato ci sono gli elenchi dei libri letti divisi in
Testi scolastici
Testi di narrativa
-Narrativa letta Per la scuola
-Narrativa letta Per la biblioteca
Vedi in allegato Elenco testi
Tutto questo lavoro verrà dato alla biblioteca.
Che diventa così un canale di informazione, di penetrazione e concretamente di fornitura di servizi basati sulle nostre letture, che ci permetterà nel tempo, probabilmente a lungo termine, di arrivare in tutte le scuole, dove non arriveremmo mai attraverso la stipula di convenzioni (non potremo mai coprire tutte le scuole, perché dovremo accettare lavoro solo in proporzione alla nostra capacità di risposta.)
Il lavoro fatto è stato fatto da poche persone partendo dal nulla, tutti partiti senza sapere come lavorare, spaventati dall’idea di registrare. Insieme abbiamo fatto tantissimo. La forza è il gruppo, la forza è l’organizzazione di cui ciascuno, appartenendo al gruppo è fruitore. Il lavoro è stato diviso tra tutti, a nessuno è stato chiesto di fare più di quello che poteva, ognuno ha contribuito nella maniera che poteva. Nessuno è morto ma il risultato c’è stato. Ciò che è impossibile individualmente è possibile se siamo tanti e se lavoriamo insieme, e l’elemento che ci accomuna è l’aspetto organizzativo. Da qui l’importanza dell’elemento organizzativo, anche alla luce dei problemi di crescita della compagine sociale
Sono allegati un paio di grafici, che sono uno strumento che aiuta a capire cosa succede
a) Analisi andamento nel tempo
b) Analisi composizione per età professione ruolo
Vedi allegato Analisi storica
Due cose molto belle.
• Partiti come soci fondatori tutti oltre una certa età, oggi abbiamo volontari di tutte le età, e i nuovi soci spesso sono giovani; l’interesse per questo tipo di impegno attraversa tutte le fasce d’età e tutti gli strati sociali e le differenze di ruolo. Giovani e meno giovani, studenti, lavoratori , nel pubblico o nel privato, pensionati.
• La rapidità con cui stiamo crescendo. Oggi siamo 47, solo ieri 46, una iscrizione nuova oggi stesso. Siamo tanti ,pensando alla brevità della nostra vita associativa, da aprile ad oggi sono pochissimi mesi, cresciamo al ritmo di 7 od 8 persone al mese. Questo dice come quello che stiamo facendo viene riconosciuto come valido ed importante, possibile, gradevole motivante. Spesso le persone vengono senza avere un idea e in genere escono convinte dal colloquio con noi, più motivate di quando erano entrate.
Sta diventando una grande fatica sostenere le persone che vengono. Il nucleo delle persone coinvolte nella gestione è ancora piccolo, è cresciuto un pochino ma non abbastanza
Non possiamo continuare a lavorare come abbiamo lavorato finora. Se non ci organizziamo, non riusciamo a stare dietro alle persone, non riusciamo a rispondere al bisogno di inserimento e di formazione delle persone. Se non ci diamo una struttura rischiamo di perdere le persone semplicemente perché ci dimentichiamo di loro, perché siete troppi. Ci vogliono soluzioni più solide, in qualche modo strutturate, basate su una organizzazione visibile, su degli impegni concreti presi dalla gente.
Lo stesso vale per la capacità di rispondere alle domande delle scuole. Intanto dovremo calibrare il nostro impegno: non potremo rispondere a tutte le domande che la scuola ci farà, non immediatamente, via via potremo rispondere sempre ad un maggior numero di richieste, ma per il momento il numero di scuole che possiamo prendere è limitato ( ad oggi tre / quattro/ cinque scuole? Tra le vecchie convenzioni e alcune possibili nuove).
Ma leggere così tanti libri, diversificati per tipologia e materia, dividendo il lavoro tra tante persone, e rimanendo in contatto con tanti insegnanti e tante situazioni specifiche richiede strumenti di tipo organizzativo.
Il problema da porsi è come fare fronte alla crescita, delle persone e della domanda.
E’ una crescita efficace, efficiente, una crescita buona se è accompagnata da una buona qualità. Occorre che le persone ricevano una formazione adeguata, all’uso del computer, agli standard di lavoro, e ricevano anche una formazione ed un aiuto sulla qualità della loro lettura.
Noi abbiamo due ansie quando cominciamo a lavorare, tutt’e due grosse,
• una riguarda l’aspetto tecnologico, per molti è il primo e più importante e sembra un muro insormontabile. Cercheremo di semplificare le cose per aiutarvi a fare in modo che questo primo livello esista il meno possibile.
• L’altro è la paura di quello che si fa, di ascoltare la propria voce, del livello del nostro lavoro. Acquistare sicurezza, acquistare confidenza e disinvoltura, prendere consapevolezza, attraverso la comprensione dei propri difetti e la percezione dei miglioramenti possibili.
Dobbiamo aiutarvi a raggiungerla. Attraverso la sicurezza si riesce a lavorare bene e in fretta, senza fatica, senza frustrazione, senza angoscia, tutti elementi inizialmente presenti e inizialmente negativi.
Se raggiungiamo la padronanza dello strumento tecnico e la serenità sulla qualità della nostra lettura, questo è un lavoro davvero gratificante, che veramente si fa senza fatica e con soddisfazione, che è un piacere fare, che si può fare molto in scioltezza, dedicandogli quella mezzora, quell’ora che si ha a disposizione senza sofferenze.
Questo deve essere l’obiettivo, solamente così, raggiunto questo tipo di risposta qualitativa possiamo fare tanto lavoro distribuendolo tra tante persone, capaci di dare prontamente una risposta tempestiva ed affidabile.
Questo risultato si ottiene con un adeguato programma di formazione
Interviene Silvana che riferisce su:
L’esperienza della scuola media Burlando, che ha preso molto sul serio la nostra proposta, rispecchiando quello era il nostro pensiero inizialmente, ci ha obbligati a pensare ad un rapporto con le scuole molto più approfondito, più strutturato
L’idea è quella di lavorare non con il singolo insegnante, ma con tutto il consiglio di classe. L’insegnante referente semplicemente farà da tramite.
Il nostro approccio è quello di essere molto duttili e di uniformarci alla programmazione dell’insegnante ed eventualmente anche alle richieste della famiglia, personalizzando la lettura: leggiamo solo quello che gli insegnanti chiedono, adattandoci anche al tipo di ragazzo dislessico (perché non tutti sono uguali), Seguiamo così l’alunno fino alla fine dell’anno, quindi anche eventualmente all’esame, come abbiamo fatto lo scorso anno quando per alcuni ragazzi abbiamo letto alcune parti che servivano specificamente per l’esame
Nell’intento di estendere questa esperienza a tutte le scuole abbiamo elaborato una “proposta organizzativa” da includere nelle convenzioni esistenti e impostare le nuove convenzioni su questo modello
Vedi in allegato la Proposta organizzativa di funzionamento della Convenzione,
che ora viene dato alle scuole con cui operiamo, e che rappresenta il punto di riferimento per loro e per chi fosse disponibile a collaborare nel tenere i rapporti (andare agli incontri con gli insegnanti, sentire di cosa hanno bisogno, raccogliere le richieste, e i libri da leggere, e riportare i dischetti – non è di per sé un impegno molto pressante)
Abbiamo già portato questa proposta organizzativa alla Bertani, (ben 19 bambini certificati su tutta la scuola) con cui siamo già convenzionati da marzo aprile (dove avevamo lavorato solo con due insegnanti e sulla base delle loro necessità e delle loro richieste).
L’idea è piaciuta molto: la scuola ci ha indicato due referenti (uno per la succursale) con cui noi incontreremo mensilmente per raccogliere le richieste di lettura e anche per sentire da loro come è andata con le registrazioni precedenti, e quindi eventualmente per correggere e modificare,
Alla Bertani ci sono 12 insegnanti coinvolti per ora, di cui tre di lingue
La Bertani ha rilanciato, e ci ha chiesto di fare agli insegnanti una presentazione del nostro lavoro, (porteremo dei dischetti, per vedere cosa c’è, come sono fatti e si utilizzano i dischetti). Per poi trasferire queste conoscenze al ragazzo e in particolare alla famiglia (la scuola farà da tramite con le famiglie).
Saranno quindi programmati incontri con i genitori, (che possono essere anche individuali, per una questione di privacy) per spiegare in cosa consiste e come si utilizza questo strumento, in modo tale che anche a casa sia utilizzato come si deve (ad esempio evitando che il ragazzo si limiti all’ascolto, senza il testo di fronte)
Attualmente abbiamo rapporti abbastanza stretti con queste due scuole, Bertani e Burlando.
Abbiamo lavorato per la Don Milani e la san Francesco da Paola,
Dietro l’angolo c’è la scuola di Pontedecimo.
Con questo potremmo arrivare a cinque scuole, dopo di che per ora ci possiamo fermare qui
L’esperienza che faremo la potremo mettere a disposizione di altre scuole l’anno prossimo.
Per chiudere, se c’è qualcuno disposto ad appoggiarci in questo lavoro di contatto con le scuole, ditecelo, nel questionario c’è modo di dare una risposta.
Rocco aggiunge che nelle richieste che ci fanno le scuole c’è anche la lettura di testi di narrativa, magari non hanno la stessa urgenza, ma non possono essere tralasciati, perché sono letture che fanno parte del programma didattico seguito dall’alunno.
Rispetto ai tempi di consegna, noi ci pigliamo l’impegno a fornire entro un mese il lavoro che chiedono. Il ciclo di lavoro minimo, dalla scansione del testo al cd coi file mp3, è di circa 15 giorni. Prenderci un mese ci dà la necessaria flessibilità.
Se le persone non ricevono tempestivamente le richieste di lettura perché non aprono le mail questi tempi non possono essere rispettati. Se prendiamo un impegno di lettura per le scuole dobbiamo entrare nell’ordine di idee che le mail vadano aperte quasi quotidianamente. Non abbiamo altro strumento che le mail per comunicare coi volontari, quindi un impegno di lettura verso l’associazione diventa un impegno a consultare frequentemente la posta.
La lettura dei testi di narrativa è importante anche per la Biblioteca De Amicis. Questo è un terreno di lavoro che non va mai abbandonato. Viene sempre proposto come primo lavoro a tutti i nuovi volontari, su cui cimentarsi nella fase di addestramento.
Nel lavoro per le scuole ci saranno delle discontinuità, momenti di super lavoro e momenti di pausa. Se uno approfitta dei momenti di pausa per leggere cose scelte da lui e di suo gradimento e soddisfazione, alterna un tipo di lettura forse più finalizzato ma più noioso, con un tipo di lettura più piacevole e gratificante. Le letture per la de Amicis non sono strutturate, nel senso che non c’è una nostra richiesta e non c’è una scadenza, li scegliete e li leggete su vostra iniziativa.
La scelta dei libri da leggere da parte dei volontari è libera, bisogna solo che non sia già stato letto o in lettura. Per chi lo desidera noi forniamo un elenco di possibili letture, fatto sulla base delle preferenze dei nostri consiglieri, il cui elenco vine reso disponibile e via via aggiornato Vedi l’allegato Elenco testi De Amicis
La persona che tiene traccia di chi legge cosa nell’ambito della narrativa per la de Amicis è (per ora) Silvana, la cui mail è gebelman@fastwebnet.it
Per Statuto, l’organo che ne ha la responsabilità è il consiglio direttivo, in cui il presidente è un primus inter pares. Occorre quindi prima di tutto rafforzare il consiglio direttivo:
Allargamento del direttivo si ottiene in due modi:
i) Eleggendo dei nuovi membri
ii) Favorendo la partecipazione organica ai lavori del consiglio di membri esterni
Rocco propone l’elezione di Gianna Parodi (che da sempre collabora già col consiglio come membro esterno) e di Giancarlo Perlo (per l’importanza del contributo che sta dando proprio sul piano degli strumenti di lavoro)
L’assemblea vota ed approva all’unanimità l’elezione di entrambi .
Rocco preannuncia che il consiglio direttivo proporrà di partecipare ai lavori del consiglio alle persone che possono dare un contributo. E comunica che tale proposta è già stata fatta a Chantal, che ha accettato.
delegando i compiti relativi alla gestione della associazione tra tutti i volontari disponibili a prenderli.
Delega dei compiti
A questo scopo vengono introdotte le figure del Tutor e del Responsabile di progetto.
Il tutor si fa carico dell’accoglienza e dell’accompagnamento dei nuovi soci nella fase di formazione tecnica iniziale. Li aiuta ad avvicinarsi alla tecnologia ed alle prime fasi di lettura
Abbiamo bisogno che l’aiuto reciproco divenga il metodo con cui crescono le persone e che questo metodo coinvolga il maggior numero di persone possibile, e dobbiamo sapere chi è disponibile a dare aiuto e chi ha bisogno di riceverlo, in modo da favorirne l’incontro.
Il colloquio preliminare sarà sempre svolto da me o da un consigliere, ma poi il volontario viene invitato a studiare, a prendere un libro che sarà il suo primo lavoro, e mettersi in contatto col tutor che gli verrà indicato, per lavorare insieme a lui.
E importante nel compilare il questionario che la scarsa valutazione delle proprie capacità attuali entri in conflitto col desiderio di essere disponibili. Essere disponibili e sapere fare il tutor sono due cose diverse. Alle persone disponibili, e che non si sentono ancora in grado di farlo, faremo corsi specifici di formazione formatori.
Per progetto si intende una scuola od una classe specifica in una scuola, ma anche altri aspetti, come la comunicazione, la pubblicità, la gestione di eventi, la progettazione di corsi, la revisione di standard, strumenti informatici, la conoscenza della DISLESSIA, la scansione di testi ecc.
Ci sono tante cose di cui assumersi la responsabilità e che non vanno avanti se qualcuno non se la assume.
A questo scopo è richiesto ai volontari di esprimere le loro disponibilità e le loro preferenze, (anche di orario riunioni), attraverso il questionario
La figura del tutor Compilazione questionario Punto 1) a b c d
La figura di responsabile di area o progetto
Compilazione questionario Punto 2) a b
Definire l’impegno di lettura dei volontari
Compilazione questionario Punto 4) a–f
a) Revisione dei manuali e delle procedure operative
per rendere più facile il lavoro
b) La formazione
Obiettivi e ruolo della formazione: Se volgiamo ottenere da tutti il massimo di quello che essi possono e vogliono dare dobbiamo investire moltissimo sulla formazione
La formazione è fondamentale ed è fondamentale che sia fatta bene. Finora è stata fatta in modo estemporaneo, abbiamo imparato cosa dovevamo insegnare facendolo come si era capaci. Ora dobbiamo creare un modo di dare formazione che sia più strutturato, che dia di più alla gente e chieda meno risorse per farlo.
Il questionario sulla formazione è molto dettagliato, mira a cogliere i bisogni di formazione e a porre le premesse per organizzare la formazione stessa.
Ci sono due tipi di formazione che sono necessari.
di essere in modo produttivo inseriti nel ciclo di lavoro, che parte dal libro per arrivare al file MP3 masterizzato su CD.
Questo richiede di imparare delle abilità tecniche e delle metodologie di lavoro standard, e da per scontato l’abilità della lettura, come qualcosa che la persona possiede già, in base alla sua formazione culturale pregressa, della propria esperienza personale.
E’ una formazione di tipo fondamentalmente tecnico, che non esclude consigli sulla buona lettura, ma non è focalizzata su questo.
Sono due cose diverse. Cercheremo di lavorare su tutte e due, ma mentre la prima è una cosa che sappiamo fare, possiamo e dobbiamo fare con le nostre forze, quindi dobbiamo avere i tutor, e se non li abbiamo dobbiamo formarli, perché siano in grado e siano in numero sufficiente da reggere le nostre esigenze di sviluppo, per la seconda le cose sono più complicate.
• individuale: comunque va fatta, è un passaggio ineludibile. Il primo passo è un passo di formazione individuale. La prima cosa che succede a un nuovo volontario è quello di ricevere un affiancamento individuale. E’ quello che abbiamo fatto finora e che continueremo a fare, sia pure dividendolo tra più persone. Di solito consiste in un paio di incontri.
• Per consolidare le proprie capacità c’è un’altra formula che può essere utilizzata, su cui vi invitiamo a esprimere la vostra opinione e a dirci il vostro interesse e la vostra disponibilità. Essa prevede dei momenti di formazione collettiva, magari in presenza di un tutor, in cui un certo numero di persone si vedono mezza giornata, e leggono insieme, ciascuno una parte, che diventa un file mp3, che viene inviato via internet. Dieci minuti ciascuno, ciascuno arrivando alla fine del ciclo di lavoro. Dove si apprende misurandosi con le proprie forze, ma anche osservando gli altri che fanno lo stesso. Ci si conosce, si impara a lavorare insieme, si apprende gli uni dagli altri, in un confronto che è più complessivo, dove l’ascolto diventa un ascolto critico, che ci da la misura di noi. Ancora la forza che deriva dal lavoro di gruppo. E’ un modo per crescere tutti e magari imparare a diventare tutor
Questo può poi anche diventare un metodo di lavoro piacevole, da mantenere nel tempo, magari prendendo il tè insieme.
COMPILAZIONE DEL QUESTIONARIO
Sui Corsi di registrazione
Apprendimento individuale Compilazione questionario Punto 5) a b
Riunioni di lettura in gruppo Compilazione questionario Punto 5) c d
Una delle altre difficoltà che incontriamo in questo lavoro è relativa alla insicurezza relativa alla nostra prestazione qualitativa e spesso, se siamo motivati ad una buona lettura, la difficoltà che abbiamo a valutare la qualità del nostro lavoro e l’ansia che ne deriva.
Dobbiamo dare una risposta a questo problema e a questa richiesta di qualità, che è un problema ed un obiettivo del volontario, ma è anche e soprattutto un problema ed un obiettivo dell’associazione. Sapere lavorare bene e fare cose che abbiano un livello di qualità adeguato è un obbligo per una associazione che abbia nel dono della voce la ragione della sua esistenza.
Da sempre pensiamo che un lavoro di formazione in questo senso deve essere connaturato con la nostra esistenza. Deve essere quindi un momento di formazione da rendere strutturale e permanente.
E’ molto importante dare comunque una risposta al problema indicato. Va tenuto anche conto che questi corsi sono un anche momento importante per attirare e reclutare volontari motivati. Hanno un forte valore al punto di vista promozionale. Diventano parte dell’immagine positiva dell’associazione, la qualificano.
Fare questa cosa però è molto difficile. Insegnare a leggere è cosa di notevole spessore e di grande difficoltà. Nessuno di noi è oggi in grado di farlo. Per cui mettere insieme un progetto di questo tipo significa necessariamente passare attraverso delle persone che abbiamo la professionalità per darci questo valore aggiunto.
Avendo questo in mente da sempre abbiamo avuto il progetto di metterci in contatto con le scuole di teatro, finalmente lo abbiamo fatto, puntando a stabilire un rapporto di collaborazione particolare col Teatro Garage, parte per via delle conoscenze e degli agganci che avevamo con loro, parte per l’elevata immagine che ha la scuola del teatro, parte per la elevata sensibilità delle persone che gestiscono il teatro per le problematiche di tipo sociale.
Ne è nato un progetto di mutuo sostegno e collaborazione, che si muove su più piani, compreso quello della ricerca di volontari già formati dalla scuola, e quello della diffusione dell’immagine, (la pubblicità della nostra associazione sulle loro pubblicazioni – l’indicazione del teatro come supervisore della qualità nei nostri pieghevoli).
Ne è nato un progetto di formazione, progetto coinvolge anche le biblioteche, e l’AIB, che vedono la promozione della lettura espressiva come parte della propria missione.
Nel lungo termine il problema si risolve acquisendo la capacità di fare i corsi con dei docenti che facciano parte dell’associazione e lo facciano gratuitamente.
Questo passa attraverso l’esperienza e l’apprendimento che deriva dalla sistematica tenuta di corsi di questo genere per i nostri volontari, esperienza da vedere come un momento di transizione verso la soluzione definitiva. Passa anche attraverso il reclutamento, come volontari, di persone idonee, per provenienza e formazione personale. Il teatro si è impegnato in tal senso ad aiutarci a reclutare volontari tra le persone che frequentano la scuola ed eventualmente ad organizzare per loro dei corsi di formazione-formatori, che li mettano in grado di operare autonomamente, sia pure sotto la supervisione della scuola.
Fino a che ciò non sarà concretizzato, occorre prendere atto del fatto che i corsi fatti da professionisti costano molto in relazione alle nostre possibilità finanziarie. Possiamo ipotizzare che questa fase possa durare un anno. Questo pone un problema di finanziamento. L’associazione non è infatti assolutamente in grado di sostenere il costo dei corsi sulla base delle proprie entrate correnti (quote sociali, convenzioni) e può contribuire solo marginalmente.
Le possibili strade sono due, e forse vanno percorse entrambi:
• L’autofinanziamento, mediante sottoscrizione di un fondo per la formazione da parte dei soci, interessati personalmente o meno.
• Il finanziamento esterno offerto da sponsor istituzionali, o aziende. Su questa seconda strada il comune si è impegnato a darci consulenza, sostegno e competenza.
Da parte dei presenti all’assemblea nascono una serie di suggerimenti, che cercheremo di raccogliere e mettere a frutto nell’immediato futuro. Chi abbia idee in proposito è caldamente invitato a esporle e ad aiutarci a perseguirle.
La proposta di autofinanziamento viene sottoposta ad approvazione da parte dei soci mediante lo strumento del questionario.
a) Il fondo per la formazione Compilazione questionario Punto 5) e f
Convocazione delle prossime assemblee Compilazione questionario Punto 6) a
La situazione del bilancio a consuntivo Vedi Bilancio provvisorio
La stesura del bilancio preventivo Vedi Relazione sulla previsione di Bilancio
Approvazione del Bilancio preventivo
Il bilancio preventivo è messo ai voti ed approvato all’unanimità dei presenti
Le quote sociali 2011 Compilazione questionario Punto 7) a
Il 5 per mille
Ore 19:00 Fine dei lavori